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Visualizzazione dei post da giugno, 2009

Il "Progetto per una psicologia"

In sintesi, per Freud il processo primario è un’attività per la quale ad uno stimolo la cellula nervosa risponde con una scarica: se la scarica si verifica su un altro neurone e via via su altri, si produce una traccia mestica che tenderà a ripetersi “coattivamente”. La regola in tal caso pare la scarica obbligata ad una certa quantità d’energia alla ricerca di un livello minimo. Un livello alto corrisponderebbe al dispiacere, che la cellula nervosa deve scaricare. Siamo nel regime della necessità, della ripetizione , della coazione. “..ciò che condiziona il sonno è un abbassamento del carico endogeno nel nucleo ψ , che rende la funzione secondaria superflua” “.. possiamo pensare che condizione e caratteristica del sonno sia il discarico dell’io. E qui è subito evidente, noi abbiamo la condizione necessaria ai processi psichici primari. “Il sonno è caratterizzato da paralisi motoria (paralisi della volontà)” (p.420) Qui è ipotizzata una spaccatura nella stessa struttura biologica. F id

Natura non facit saltus. La relazionalità implicita nel biologico. Forum IFPS, Roma 2006

IFPS - International Federation of Psychoanalytic SocietiesSIPRe Roma, 23 - 27 Maggio 2006 XIV FORUM IFPS: Psicoanalisi in transizione: l'interfaccia tra mondo interno e mondo esterno. Panel: L’INCONCIO E LE SUE VICISSITUDINI Attualmente l’inconscio viene proposto da alcuni autori sotto forma di codice , registro, particolare assetto di mentalizzazione e altro ancora. All’interno di queste attuali letture come può configurarsi il rapporto tra l’inconscio e la funzione metariflessiva ( altrimenti detta autoriflessione , ma anche metacognizione o semplicemente funzione riflessiva (cfr. Fonagy). Natura non facit saltus. La relazionalità implicita nel biologico Il punto di partenza della concezione di inconscio come codice: Freud e la rappresentazione di cosa e di parola. “ Tutto ad un tratto pensiamo di avere capito in che cosa consista la differenza tra una rappresentazione conscia e una rappresentazione inconscia. Contrariamente a quanto avevamo supposto, non si tratta di due divers

L'apparato psichico nel 7° capitolo dell'Interpretazione dei sogni di Freud.

" Meglio dimenticare" si può ancora spiegare con la cibernetica? Freud rappresenta l'apparato psichico come un insieme d'istanze o sistemi y e ne postula un'estremità sensitiva (sistema P) ricevente stimoli interni ed esterni, ed un'estremità motoria (sistema M), tendente alla scarica energetica, secondo un modello neurologico d'arco riflesso. Come Freud stesso ammette "esso appaga semplicemente un'esigenza che da tempo ci è famigliare, e cioè che l'apparato psichico sia costituito come un apparato riflesso". Senza conoscere nulla dei processi di sintesi implicati nella memoria a lungo termine, Freud preconizza che la "traccia mnestica può consistere solo in mutamenti permanenti negli elementi dei sistemi". Freud ipotizza una differenziazione tra apparato in grado di "accogliere stimoli percettivi senza conservarne nulla", e dunque senza memoria, ed "un secondo sistema che traduce l'eccitamento momentaneo del

Il transfert in Freud

"Ogni uomo ha acquisito per azione congiunta della sua disposizione congenita e degli influssi esercitati su di lui durante gli anni d'infanzia, una determinata indole che caratterizza il modo di condurre la vita amorosa, vale a dire le condizioni che egli pone all'amore, vale a dire le pulsioni che con ciò soddisfa e le mete che si prefigge. Ne risulta per così dire un cliché (o anche più di uno) che nel corso della sua esistenza viene costantemente ripetuto, ristampato quasi, nella misura in cui lo consentono le circostanze esterne e la natura degli oggetti d'amore accessibili". [1] In queste righe di "Dinamica della traslazione" del 1912, Freud motiva la natura del transfert in una serie di schemi comportamentali prodotti da fattori genetici ed ambientali, una sorta di cliché che vengono costantemente attivati ogni qual volta la somiglianza delle circostanze del qui ed ora lo permettano. Pur utilizzando un'espressione quale "indole", che